A cura di Marta Elena Casanova
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Negli ultimi tempi l’intelligenza artificiale (IA) ha fatto irruzione anche nel mondo del calcio, trasformando completamente il modo in cui si allenano i giocatori, si prendono decisioni tattiche e si prevengono gli infortuni. Non è più fantascienza: oggi l’IA è una realtà concreta nei centri sportivi di Serie A e nei club europei. Gli allenamenti personalizzati, le simulazioni virtuali e l’analisi predittiva delle prestazioni stanno riscrivendo le regole del gioco.
Allenamenti su misura: L’IA come nuovo preparatore atletico
Un tempo gli allenamenti erano identici per tutti i calciatori, con qualche leggera variazione in base al ruolo e alle condizioni del singolo. Oggi, grazie all’IA, ogni atleta riceve un piano personalizzato, cucito su misura in base a parametri come forma fisica, dati biometrici, stress muscolare, ritmo sonno-veglia e persino stato mentale.
Tutto questo è possibile grazie a software che analizzano i dati raccolti da GPS, sensori, telecamere e piattaforme di tracking in tempo reale. Le informazioni vengono processate da algoritmi che suggeriscono carichi di lavoro ottimali, momenti di recupero e obiettivi specifici. In pratica, l’intelligenza artificiale diventa un membro aggiuntivo dello staff tecnico, capace di conoscere ogni dettaglio del corpo e delle abitudini di ciascun giocatore.
Serie A e tecnologie AI
Anche il massimo campionato italiano sta facendo importanti passi avanti. Diverse squadre di Serie A, infatti, hanno adottato strumenti come IM Coach, sviluppato dalla startup italiana Math&Sport, che analizza in tempo reale i movimenti in campo per fornire feedback tattici immediati durante allenamenti e partite. Non solo. La tecnologia semi-automatica per il fuorigioco, introdotta anche in Serie A, è un altro esempio concreto: basata su IA e tracking 3D, consente di rilevare le posizioni dei giocatori con estrema precisione, migliorando la qualità e la velocità delle decisioni arbitrali.
I Club europei più avanzati: TacticAI e infortuni prevenuti
Anche a livello europeo, ci sono realtà che stanno sviluppando approfonditamente il rapporto tra sport e tecnologia. Il Liverpool, ad esempio, ha collaborato con DeepMind per creare TacticAI, un sistema che analizza i calci piazzati e suggerisce nuove disposizioni dei giocatori in campo. I risultati? Il 90% degli analisti preferisce le soluzioni proposte dall’IA rispetto a quelle tradizionali. Il Benfica invece lavora con modelli 3D personalizzati dei propri giocatori , chiamati “digital twin”, che permettono di simulare partite, testare tattiche e prevedere come reagiranno i calciatori in determinate situazioni. Un altro caso interessante è quello del Getafe CF, che utilizza la piattaforma Zone7 per monitorare la salute fisica dei suoi atleti e prevenire infortuni muscolari prima ancora che si manifestino. Un vantaggio enorme, soprattutto in un calendario fitto di impegni.
Il futuro è virtuale: simulazioni 3D e realtà aumentata
Guardando al futuro, il prossimo passo è l’integrazione di simulazioni 3D e realtà aumentata negli allenamenti. I giocatori potranno vivere situazioni tattiche simulate prima ancora di scendere in campo, migliorando la reattività e la capacità decisionale. Le squadre più innovative stanno già testando visori AR per l’analisi del posizionamento, mentre i software predittivi iniziano a ipotizzare l’esito delle partite in base a migliaia di scenari virtuali.
Lo staff tecnico nell’era dell’IA: meno Intuito, più dati
L’arrivo dell’intelligenza artificiale non ha sostituito l’allenatore, ma ne ha rivoluzionato il ruolo. Le scelte tattiche non si basano più solo sull’esperienza o sulla visione personale: oggi c’è una mole impressionante di dati che guida ogni decisione. Lo staff tecnico lavora fianco a fianco con analisti e data scientist, consultando report dettagliati che descrivono ogni aspetto della prestazione. Gli allenamenti si adattano quotidianamente in base agli input della tecnologia. La figura del preparatore atletico, in particolare, è diventata più analitica: i software di IA indicano quando spingere e quando far recuperare un giocatore, per evitare stress e infortuni.
L’intelligenza artificiale è molto più di una moda passeggera nel calcio: è una vera rivoluzione in atto. Dalla personalizzazione degli allenamenti alla prevenzione degli infortuni, fino alle simulazioni virtuali, l’IA sta ridisegnando il modo di preparare le partite e far crescere i talenti.
Con l’avanzare dell’intelligenza artificiale nel calcio, il lavoro dell’uomo non sparirà, ma cambierà profondamente. Allenatori, preparatori e analisti diventeranno sempre più interpreti dei dati, trasformando le informazioni fornite dai sistemi di IA in decisioni strategiche e personalizzate. L’intuito resterà fondamentale, ma sarà affiancato da una nuova competenza: la capacità di leggere e utilizzare i dati in modo efficace. In questo scenario, il valore umano sarà nella visione, nella leadership e nella gestione delle emozioni, elementi che nessun algoritmo potrà sostituire.
A cura di Marta Elena Casanova