Quando in Italia si pronuncia la parola manager in riferimento alle squadre di calcio non si può che pensare a Italo Allodi, perchè lasciò il segno in tutte le squadre dove lavorò, dall’Inter di Angelo Moratti alla Juventus di Giampiero Boniperti, dal Napoli di Corrado Ferlaino e per finire ai 10 anni trascorsi tra la nazionale e il centro tecnico di Coverciano.
Indice
Carriera
Da giovane giocò in diverse squadre di serie C non ottenendo grandi risultati, sarà da direttore sportivo a partire dal 1956 che si impose all’attenzione del calcio italiano. Dal 1956 al 1959 lavora col Mantova successivamente passa all’Inter fino al 1968 dove contribuirà in maniera determinante a creare la grande Inter di Angelo Moratti. Squadra che vinse tre scudetti, due coppa campioni e due coppe intercontinentali. Scoprì diversi calciatori che determinarono la nascita di questa grande Inter ammirata e temuta in tutto il mondo. Era l’Inter di: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Domenghini, Jair, Mazzola, Suarez e Corso.
Dal 1970 al 1973 lavorò alla Juventus dove vinse due scudetti. Nel 1974 venne chiamato dal presidente della federazione Artemio Franchi, inizialmente per occuparsi della nazionale in partenza per i mondiali tedeschi e successivamente venne nominato direttore del centro tecnico di Coverciano. Dal 1982 al 1985 fu direttore sportivo della Fiorentina e poi dal 1985 al 1987 consigliere del presidente del Napoli Ferlaino dove contribuì alla vittoria del primo scudetto dei partenopei.
Italo Allodi il Re del Mercato
Tanti sono stati i colpi di mercato fatti da Allodi, da Suarez a Jair e Corso nell’Inter, da Bettega, Causio, Furino, Zoff e Cuccureddu alla Juventus. Inoltre tra le tante trattative ci furono anche quella per portare Pelè all’Inter che non andò in porta per poco. Nel mercato di quegli anni tesseva relazioni e spostava calciatori a suo piacimento tanto da essere chiamato il re. Quando andò alla Juventus rimase solo tre anni, perchè la sua forte personalità di decisionista entrava in conflitto con quella del presidente Gimpiero Boniperti.
In Federazione
Nel 1974 gli venne dato l’incarico della direzione del centro tecnico di Coverciano e anche in questo ruolo Allodi lascia il segno, come aveva fatto nel lavoro con Inter e Juventus. Inventa il supercorso per gli allenatori che determina il rilascio del patentino per allenare tra i professionisti e crea l’università del calcio, presa da esempio in tutto il mondo tanto da essere chiamato anche dall’università Bocconi di Milano per tenere delle conferenze per i suoi studenti.
Fine carriera
Terminato il lavoro in federazione venne chiamato dalla Fiorentina ma non lasciò il segno, successivamente nel 1985 diventa consigliere personale del presidente Ferlaino e da un contributo importante per la vittoria del primo scudetto dei partenopei. Nel frattempo nel 1986 scoppiò uno scandalo nel calcio italiano e Allodi fu tra i personaggi coinvolti ma venne completamente scagionato. A causa dei problemi nati da questo scandalo ebbe grossi problemi di salute tanto da costringerlo ad abbandonare il lavoro.
Dopo trenta anni da assoluto protagonista finì la storia del più grande innovatore nella gestione di una società di calcio e da quel momento inizierà la storia di un altro manager che sarà protagonista nel mercato: Luciano Moggi. Italo Allodi a causa dei problemi di salute venne a mancare nel 1999 in una clinica di Firenze a 71 anni. Finì nell’oblio dimenticato da quel mondo a cui aveva dato tutto e questo per lui fu molto doloroso. Nel ricordarlo tanti direttori sportivi e allenatori gli devono tanto per quello che ha rappresentato il suo modo di gestire le società di calcio.
Seguici sui social per rimanere aggiornato sulle prossime uscite della rubrica Protagonisti: Instagram, Facebook e Twitter.