Johan Cruijff: Il profeta del gol

johan Cruijff

Per definizione è stato il direttore d’orchestra del gioco totale, considerato il calciatore più elegante visto sui campi di calcio e secondo le statistiche della Fifa il più forte di tutti i tempi dietro Pelè.

Gli inizi

Johan Cruijff nasce ad Amsterdam il 25 aprile 1947, da una famiglia povera, che a causa della morte del padre quando aveva 12 anni, lo costrinse ad abbandonare gli studi e dedicarsi completamente al calcio per mantenere sua madre e suo fratello, anche lui calciatore.

Fin dagli inizi nel settore giovanile dell’Ajax dove entrò all’età di dieci anni, si mise subito in evidenza per le sue qualità tecniche fuori dal comune. Nel primo campionato ufficiale disputato nel settore giovanile segnò 74 reti e quattordicenne, vinse il suo primo trofeo. Dopo due anni firmò il suo primo contratto con la squadra dei Lancieri e debuttò a 17 anni in prima squadra nella partita Groningen-Ajax il 15 novembre del 1964. La settimana dopo segnò il suo primo gol in Ajax-PSV finita 5-0 per i padroni di casa.

Da quel momento iniziò la carriera del più forte calciatore olandese di tutti i tempi, che sotto la guida di Rinus Michels diede origine a una nuova era per il modo di giocare, che venne definito calcio totale. A partire dalla stagione 1965/66 la squadra di Amsterdam vinse tre campionati consecutivi e Cruijff nonostante non fosse un attaccante puro riuscì a realizzare 33 reti in 30 partite nella stagione 1966/67. Nel 1969 l’Ajax arrivò anche alla finale della Coppa dei Campioni dove venne sconfitta dal Milan per 4-1, ma anche se la sua squadra uscì sconfitta il giovane Cruijff impressionò tutti per la sua velocità, il modo di stare in campo e per la sua grande personalità.

johan cruijff

A partire dalla stagione 1970 iniziò ad indossare la maglia numero 14 che fu quella che lo distinse per tutta la sua carriera. Diverse sono le versioni che vennero date del perchè iniziò ad indossare la maglia con il 14, quella data sempre da Cruijff è che in quella stagione la società decise di dare i numeri personalizzati da utilizzare per tutta la stagione, siccome in quel momento lui era infortunato, quando rientrò tutti i numeri erano già stati dati e rimase ancora il 14 che rappresentava quello dei panchinari e in quel momento prese quel numero che diventò il suo portafortuna.

Nel 1971 l’Ajax vinse la sua prima Coppa dei Campioni battendo in finale il Panathinaokos per 2-0 e Cruijff fece un assist per il di Haan. Alla fine dell’anno vinse il suo primo Pallone d’Oro. Nella stagione successiva l’Ajax vinse il campionato olandese, la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale. Nella finale della Coppa dei Campioni gli olandesi giocarono contro l’Inter e Cruijff fu il grande protagonista dove realizzò le due reti che diedero il titolo ai Lancieri di Amsterdam. Nella stagione successiva venne nominato capitano della squadra, che vinse ancora il campionato, e la Coppa dei Campioni ai danni della Juventus nella finale giocata a Belgrado con il risultato di 1-0 grazie alla rete segnata da Johnny Rep.

Nel 1973 nacquero dei dissapori all’interno della squadra, Cruijff non venne confermato capitano e da lì decise di abbandonare l’Ajax e Amsterdam. Dal 1965 al 1973 la squadra olandese vinse sei titoli nazionali, tre Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Europea. In quegli otto anni nacque e ci fu l’esplosione del calcio totale, dove ogni calciatore si poteva spostare in diverse parti del campo per occupare gli spazi creati dai compagni, in cui Cruijff fu il maggior interprete dirigendo i suoi compagni come un direttore d’orchestra.

Il Barcellona

Nella stagione 1973 in Spagna aprirono le frontiere ai calciatori stranieri e Cruijff avendo avuto dei dissapori con l’Ajax, decise di trasferirsi proprio in Spagna. Il Real Madrid chiese il calciatore alla squadra olandese con la quale si mise d’accordo per il suo trasferimento, ma Cruijff rifiutò perchè aveva già un impegno con il presidente del Barcellona Agusti Montal e minacciò di smettere di giocare se non si realizzava il suo trasferimento alla squadra catalana.

Dopo un pò di discussioni tra il calciatore e la sua società, finalmente il 13 agosto 1973 passò al Barcellona per la cifra di 1 miliardo di lire. Nello stesso momento i Lloyd’s di Londra assicurarono le gambe del calciatore per due miliardi e mezzo di lire.

johan cruijff

Al suo arrivo al Barcellona ritrovò il suo mentore Rinus Michels e indossò la maglia numero 9. Il debutto con la maglia del Barcellona avvenne in casa contro il Granada e segnò due reti. Da quel momento iniziò la rincorsa dei catalani verso la vittoria della Liga che non avveniva da quattordici anni e si concretizzò dopo 26 risultati utili consecutivi, 10 vittorie di fila e con l’olandese che realizzò 16 reti. Nell’estate del 1974 Cruijff partecipò al mondiale in Germania e la sua Olanda arrivò fino alla finale proprio contro i tedeschi, che perse ma in cui lo vide assoluto protagonista tanto da riuscire alla fine dell’anno a vincere per la terza volta il pallone D’Oro.

Johan cruijff pallone d'oro

In quella stagione giocò complessivamente 52 partite segnando 32 reti. Nella stagione successiva il Barcellona arrivò terzo in classifica e ci fu la partenza di Rinus Michels. Da li iniziarono i problemi per il fuoriclasse olandese, perchè con il nuovo tecnico tedesco Hennes Weisweiler non si creò il feeling giusto che di conseguenza portarono al suo esonero e la nuova chiamata per Michels. Ma alcuni problemi fuori dal campo e l’uscita del presidente Montial fecero si che il calciatore olandese decidesse di abbandonare il calcio all’età di trentuno anni.

L’America

Qualche tempo dopo fu il suo manager Cor Coster a convincerlo a tornare a giocare nel campionato americano, prima con N.Y Cosmos e poi Los Angeles Aztecs per finire con il Washington Diplomats. Dopo due stagioni tornò in Europa per giocare nel Levante in seconda divisione dove disputò appena 10 partite. Poi ci fu la possibilità di trovare un accordo con il Milan che non si concretizzò a causa di problemi fisici e tornò a giocare per altre due stagioni nelle file dell’Ajax dove vinse due campionati. Finì la sua carriera nelle file del Feyenoord dove vinse un’altro campionato esattamente il nono della sua fantastica carriera.

cruijff usa

I numeri finali della sua carriera da calciatore furono: 402 reti in 716 partite, tre Palloni d’Oro e fu eletto il secondo miglior calciatore del XX° secolo dietro Pelè, nella classifica stilata dall’IFFHS. Nei club in cui giocò vinse: Nove campionati olandesi, sei Coppe dei Paesi Bassi, una Liga di Spagna, una Coppa di Spagna, tre Coppe dei Campioni, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale.

La Nazionale

L’esordio con la nazionale maggiore fu all’età di diciannove anni nella partita Paesi Bassi-Ungheria finita 2-2 dove segnò una rete. Nella seconda partita con la nazionale in una amichevole contro la Cecoslovacchia fu protagonista di un episodio piuttosto spiacevole in cui diede un pugno all’arbitro. A causa di questo evento fu squalificato per un anno che successivamente venne ridotta a sei mesi. Nel 1971 divenne il capitano e grande protagonista fino ai mondiali del 1974 in Germania.

cruijff nazionale

Nel mondiale tedesco Cruijff fu uno dei protagonisti dove riuscì a portare la sua nazionale fino alla finale contro la Germania Ovest, che venne vinta dai tedeschi per 2-1. Dopo la delusione del 1974, la squadra olandese si presentò agli europei del 1976 decisa a vincerli, ma a causa di alcune liti tra Cruijff e diversi compagni si dovette accontentare del terzo posto. La fine del rapporto con la nazionale avvenne prima dei mondiale del 1978 in Argentina dove Cruijff decise di non partecipare a causa della mancanza di stimoli e della volontà di terminare al carriera agonistica.

Attività di allenatore

Terminata l’attività agonistica dopo qualche tempo, nel giugno del 1985, Cruijff venne chiamato ad allenare l’Ajax in sostituzione di Aad de Mos. Sulla panchina dei biancorossi di Amsterdam vinse due Coppe d’Olanda, la Coppa delle Coppe nel maggio 1987 contro i tedeschi del Lipsia per 1-0 grazie alla rete segnata da Marco Van Basten. Lasciò l’incarico dei Lancieri nel gennaio 1988.

cruijff guardiola Barcellona

Come accadde da calciatore, dopo aver allenato l’Ajax arrivò ad allenare il Barcellona nel maggio 1988. Negli otto anni alla guida dei catalani raggiunse risultati mai ottenuti prima dalla squadra spagnola. Vinse la Liga quattro volte consecutivamente, una Coppa del Re, una Coppa delle Coppe e una Coppa dei Campioni, cosa mai successa, in cui batté in finale la Sampdoria di Vialli e Mancini nella finale disputata a Wembley. Infine perse nel 1994 una finale di Coppa dei Campioni ad Atene contro il Milan di Fabio Capello. Terminò la sua avventura nella panchina dei catalani nel maggio del 1996 in cui venne esonerato.

I numeri da allenatore sono: due Coppe dei Paesi Bassi, una Coppa di Spagna, quattro Campionati spagnoli, due Coppe delle Coppe, una Coppa dei Campioni e una Supercoppa UEFA. E’ uno dei sette allenatori che ha vinto la Coppa Campioni/Champions League dopo averla vinta da calciatore. Questo record lo condivide con: Miguel Munoz, Giovanni Trapattoni, Josep Guardiola, Frank Rijkaard, Carlo Ancelotti e Zinedine Zidane.

Salute

A causa di ripetuti infarti patiti negli anni 90, nel 1996 annunciò il ritiro dall’attività di allenatore che riprese per una breve parentesi alla guida della selezione catalana nel 2009.

Terminata la carriera da allenatore iniziò quella da dirigente prima nell’Ajax con allenatore in panchina Marco Van Basten e dopo venne nominato presidente onorario del Barcellona.

Nel 2012 venne nominato nuovo direttore generale del Guadalajara squadra militante nel massimo campionato messicano. Nel 2015 tornò all’Ajax ma poco dopo si dimise per divergenze con la società.

cruijff allenatore

Il 24 marzo 2016 all’età di 68 anni morì a Barcellona per i problemi in conseguenza di un tumore ai polmoni.

Nel 2018 gli venne intitolato l’Amsterdam Arena lo stadio dove gioca l’Ajax.

Nel ricordare la storia di questo grande campione, che tra i gli anni sessanta e settanta ha deliziato gli stadi di tutto il mondo con la sua classe, vogliamo segnalare il suo impegno nel sociale in cui in una campagna antifumo nel 1991 diceva:

“Nella mia vita ho avuto solo due vizi: uno, il calcio, mi ha dato tutto, l’altro, il fumo, stava per togliermelo”.

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