E’ stato il più grande calciatore francese di tutti i tempi, eleganza e personalità ne hanno fatto uno dei calciatori più carismatici visti su un campo da calcio. Ritenuto da molti addetti ai lavori uno dei migliori calciatori della storia, giocava da trequartista con una grande visione di gioco e un ottimo fiuto per il gol.
Indice
Gli inizi
Michel Platini nasce in un piccolo paese Joeuf, nel dipartimento della Meurthe e Mosella nella regione della Lorena. La sua famiglia è originaria di Agrate Conturbia in Piemonte, suo nonno paterno emigrò in Francia dove aprì un ristorante-bar chiamato Le Cafè des Sports dal momento che era un grande appassionato di sport.
Suo padre Aldo era un professore di matematica, che giocava a calcio nel Jovincenne e dopo divenne allenatore del Nancy che giocava in terza divisione. Crescendo in una famiglia di sportivi il piccolo Michel iniziò ben presto a giocare a calcio nella squadre del paese e fin da subito ebbe un idolo a cui ispirarsi: Pelè. Da bambino non era dotato di un gran fisico ed ebbe anche dei problemi polmonari e cardiaci, per questo motivo dovette superare diversi ostacoli prima di affermarsi come calciatore professionista.
Trasferimento al Nancy
Dopo diverse situazioni negative in cui venne scartato da alcuni club, nel 1972 viene preso dal Nancy dove firma il primo contratto. Inizia a giocare con la seconda squadra e grazie ad alcune prestazioni convincenti arriva in prima squadra, dove esordisce il 2 maggio 1973 contro il Nimes all’età di diciasette anni, in questa stagione fu autore di 2 reti con 5 presenze in totale. Nella stagione successiva 1973/74 fece 21 presenze segnando 2 reti, ma Il Nancy retrocesse in seconda divisione.
Nella stagione seguente in seconda divisione il Nancy vinse la finale di categoria contro il Valenciennes e tornò in prima divisione, Platini fu autore di 17 reti in 33 presenze, mentre nella Coppa di Francia realizzò 13 reti in 8 gare. Da quel momento tutti si accorsero della sua grande classe, che confermò nella stagione 1976/77 dove la squadra arrivò quarta in campionato, trascinata da Platini il quale in 38 presenze realizzò 25 reti, arrivando secondo nella classifica marcatori dietro l’argentino Carlos Bianchi. In quella stagione, anche in seguito alle ottime prestazioni con la nazionale francese, arrivò terzo nella classifica del Pallone d’Oro, dietro Allan Simonsen e Kevin Keegan.
Nella stagione successiva Platini alzò il suo primo trofeo con il Nancy vincendo la Coppa di Francia contro il Nizza per 1-0 grazie a un suo gol nella finale. La stagione successiva fu l’ultima con la squadra della Lorena, in cui ci furono diversi problemi a partire da quelli con la nazionale ai mondiali in Argentina. In una partita contro il Saint-Etienne si procurò la frattura del malleolo che lo costrinse a restare fermo per sei mesi. La sua carriera con il Nancy si concluse con 215 presenze e 127 reti, che ne fa da sempre il miglior marcatore della squadra della Lorena.
Il Saint-Étienne
A scadenza di contratto con il Nancy, Platini si trasferisce al Sant-Étienne, la squadra in quel momento più titolata e importante di Francia. Il suo arrivo viene considerato fondamentale per riuscire a vincere una coppa europea, ma nel giro di due stagioni riuscirono ad arrivare fino ai quarti di finale.
In campionato Platini vinse il suo primo torneo nel 1981, dove il Sant-Étienne dopo un testa a testa, ebbe la meglio sul Nantes e soprattutto nell’ultima partita contro il Bordeaux, il fantasista fu autore di una doppietta decisiva per la vittoria finale sia della partita che del campionato. Nella stagione, successiva ultima nelle fila del Sant-Étienne, la squadra arrivò seconda e Platini terzo nella classifica marcatori con 22 reti. Nel Sant-Étienne giocherà 145 partite realizzando 85 reti, vincendo un titolo di Campione di Francia.
Italia e la Juventus
Qualche anno prima Platini fu molto vicino all’Inter, ma alla fine il club neroazzurro non fu convinto di prenderlo e nella stagione 1982/83 il fantasista francese arrivò alla Juventus, voluto fortemente dall’avvocato Agnelli, suo grande estimatore. Il costo del suo cartellino fu di 250 milioni di lire ed arrivò in bianconero insieme al polacco Boniek.
I primi sei mesi in bianconero furono difficili perchè non riusciva ad ambientarsi, ma nel girone di ritorno, ci fu la sua esplosione e alla fine del campionato riuscì a realizzare 16 reti diventando il capocannoniere del torneo. La Juventus arrivò seconda dietro la Roma di Falcao, e vinse la Coppa Italia in finale contro il Verona, mentre arrivò in finale di Coppa dei Campioni che perse ad Atene contro l’Amburgo, dopo che nei quarti e in semifinale il francese fu decisivo in entrambi i turni contro i danesi del Hvidovre e i polacchi del Widzew Lodz.
Nella stagione 1983/84 il francese inizia con una doppietta contro l’Ascoli e alla fine del campionato in 28 presenze realizzò 20 reti, che gli valse la conquista del titolo di capocannoniere davanti al brasiliano Zico dell’udinese. Alla fine della stagione la Juventus vinse il campionato che fu anche il primo di Platini in bianconero. In campo europeo la squadra juventina vinse la Coppa delle Coppe battendo in finale il Porto per 2-1. In quella stagione Platini grazie alla splendida stagione con i bianconeri, conquista il suo primo Pallone d’Oro davanti allo scozzese Kenny Dalglish.
Nella stagione 1984/85, il francese inizia con una tripletta in Coppa Italia contro la Sanbenedettese e terminerà la stagione con 18 reti davanti a Maradona e Altobelli e conquisterà il titolo di cannoniere per la terza volta. La Juventus in campionato arriverà sesta, mentre vincerà la Supercoppa UEFA e la Coppa dei Campioni nella drammatica finale alla Heysel contro il Liverpool dove morirono 39 persone a causa del comportamento degli hooligan inglesi. In quella partita Platini realizzò il rigore decisivo per la vittoria dei bianconeri.
Nella stagione 1985/86 la Juventus, a causa di alcune cessioni importanti come quelle di Tardelli, Boniek e Paolo Rossi la squadra cambia completamente il volto, ma questo non gli impedisce di vincere prima la Coppa Intercontinentale contro gli argentini dell’Argentinos Juniors a Tokio, successivamente il campionato. Platini conquistò il suo terzo Pallone d’Oro.
Nella stagione successiva a causa del suo rendimento calante il fantasista francese segna appena due reti e alla fine della stagione annuncia il suo ritiro dall’attività agonistica a causa dei problemi fisici a 32 anni. In seguito dirà che il ritiro era dovuto anche al fatto di non avere più stimoli nel proseguire a giocare dopo tanti anni di attività ai massimi livelli.
La Nazionale francese
In nazionale venne convocato per la prima volta nel marzo del 1976 per la partita amichevole contro la Cecoslovacchia che terminò per 2-2 in cui segnò la prima rete. Successivamente gioca le partite di qualificazione per i mondiali in Argentina del 1978 e segna tre reti in quattro gare che consentono ai francesi di qualificarsi per la fase finale. Il Mondiale in Argentina non andò bene per i francesi, che uscirono nella fase a gironi, in cui Platini segnò una sola rete contro gli argentini padroni di casa.
Nel quadriennio che va dal 1978 al 1982 ci furono le partite per la qualificazione ai mondiali in Spagna e Platini trascinò i transalpini alla qualificazione segnando 5 reti in 5 partite. Nel mondiale spagnolo Platini gioca molto bene e trascina la sua squadra fino alla semifinale contro la Germania dove perderà ai tiri di rigore, dopo essere stata in vantaggio per 3-1 e rimontata dai tedeschi alla fine dei tempi regolamentari.
Nel 1984 si giocano gli europei in Francia e la squadra capitanata da Platini arriva al successo. Il fuoriclasse francese realizzò 9 reti in 5 partite, segnando anche nella finale contro la Spagna su calcio di rigore. In quella manifestazione conquistò il titolo di miglior marcatore davanti a Gerd Muller e Dieter Muller.
Nel biennio che va dal 1985 al 1987 furono gli ultimi anni in nazionale per Platini. Nel mondiale in Messico del 1986 segnò un splendido gol contro l’italia Campione del Mondo nel girone di qualificazione. Segnò ancora nei quarti di finale contro il Brasile, mentre la Francia perse la semifinale contro la Germania come quattro anni prima. La squadra transalpina terminerà il mondiale spagnolo al terzo posto dopo aver battuto il Belgio. Successivamente parteciperà a tre gare di qualificazione agli europei del 1988, prima di dover annunciare il ritiro dall’attività agonistica.
Allenatore e dirigente
Terminata la carriera agonistica Platini diventa allenatore della nazionale francese il 1 novembre 1988 fino al 17 giugno 1992, dove non riuscì a vincere nessun trofeo.
Nelle qualificazioni ai mondiali di Italia 90, la squadra francese allenata da Platini non riuscì a qualificarsi, arrivò terza dietro la Scozia e la Jugoslavia. Subito dopo i mondiali del 1990, nelle qualificazioni agli europei del 1992 la squadra francese riuscì a conseguire 19 risultati utili consecutivi che permisero a Platini di vincere il Premio come Allenatore dell’Anno secondo la rivista World Soccer. Nonostante questo percorso di risultati importanti, agli europei furono eliminati nella fase a gironi dalla Svezia e dalla Danimarca. La carriera da allenatore terminò con 29 partite di cui 16 vinte, 8 pareggiate e 5 perse.
Terminata la carriera da allenatore, fu nominato responsabile per l’organizzazione dei mondiali del 1998 in Francia. Da li inizierà la carriera da dirigente che prima lo porterà ad essere vicepresidente della Federazione francese e successivamente nominato presidente della UEFA dove verrà eletto per tre mandati fino al 2015.
Negli anni di presidenza alla UEFA, Platini fu il promotore di diversi cambiamenti a partire dai campionati a livello europeo. Nel 2015 inoltre annunciò la sua candidatura all’elezioni per la presidenza della FIFA, dove però dovette rinunciare perchè nel frattempo fu coinvolto in una vicenda giudiziaria riguardo a dei soldi ricevuti dal presidente della FIFA Blatter per delle consulenze.
Infatti a detta degli organi inquirenti rappresentavano delle mazzette che servirono a corrompere il presidente Platini in occasione delle elezione di Blatter alla presidenza della FIFA. Da quel momento l’attività di Platini in seno al calcio mondiale terminò e ancora oggi il fuoriclasse francese è fuori dall’ambiente del calcio.
Al termine del racconto di questo grande calciatore si può dire che è stato uno dei più forti mai visti sui campi da calcio, che ha lasciato una traccia importante sia da calciatore ma anche come dirigente. La sua intelligenza calcistica è stata al servizio delle squadre dove ha giocato, ma è servita anche dietro una scrivania, dove ha contribuito in maniera profonda al cambiamento del sistema calcio negli anni duemila.
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