Perché i fondi d’investimento puntano sul calcio: il business del pallone

A cura di Marta Elena Casanova

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Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria invasione silenziosa nel mondo del calcio: quella dei fondi d’investimento. Club storici  sono stati acquistati da società finanziarie, operazioni miliardarie tra Europa e Stati Uniti, e una nuova visione del pallone come asset economico a lungo termine. Ma perché i fondi stanno puntando così tanto sul calcio? Cosa ci guadagnano? E cosa rischia il tifoso?

I fondi nel calcio: una tendenza in crescita

Dal 2020 in poi, il calcio europeo è diventato terreno fertile per fondi d’investimento, private equity e grandi gruppi finanziari. In Serie A negli anni abbiamo visto il fondo Oaktree prendere il controllo dell’Inter, RedBird acquisire il Milan e 777 Partners mettere le mani sul Genoa. In Francia, il PSG è già da anni nelle mani del fondo sovrano del Qatar, e anche la Premier League in Inghilterra non fa eccezione per quasi metà dei Club.

Questa crescita non è un caso: i fondi vedono nel calcio un’opportunità unica. I club, spesso indebitati ma con un forte seguito popolare e potenziale commerciale, sono aziende da ristrutturare e valorizzare, per poi magari essere rivendute a cifre maggiori. Un classico schema da investitori insomma.

Perché il calcio attira i fondi?

Ci sono almeno tre motivi principali per cui il calcio è nel mirino dei fondi d’investimento, partendo dal valore del brand e fanbase globale. Un club  infatti non è solo una squadra: è un marchio. Milan, Inter e Roma, solo per citarne alcune, hanno milioni di tifosi in tutto il mondo. Questo è oro per chi vuole monetizzare merchandising, diritti TV e sponsor. C’è poi la valorizzazione patrimoniale: un fondo può aumentare il valore del club ristrutturando i conti, costruendo uno stadio, investendo nei social o in nuovi canali di distribuzione (streaming, NFT, ecc.). In 5/10 anni, un club può valere il doppio. Infine c’è la stabilità a lungo termine. Il calcio, nonostante le crisi, è uno dei pochi settori con un pubblico costante. Chi investe cerca asset poco volatili: e un tifoso è spesso più fedele di un cliente qualsiasi.

l rischio dell’indebitamento: i casi Bordeaux, Málaga e Genoa

Il rovescio della medaglia è il modello con cui alcuni fondi operano: indebitamento aggressivo per finanziare la crescita, senza un piano sportivo sostenibile. Alcuni casi sono diventati emblematici:

  • Girondins de Bordeaux: acquistato nel 2018 dal fondo americano GACP, il club ha accumulato oltre 60 milioni di euro di debiti in due anni. Dopo la pandemia, non riuscendo a sostenere i costi, è andato vicino alla retrocessione amministrativa ed è stato salvato solo da un’ulteriore iniezione di capitale da un altro fondo (King Street), che però ha poi abbandonato il progetto. Tutto questo ha portato il club al fallimento, annunciato a luglio 2024, con ripartenza dalla terza divisione francese.
  • Málaga CF: acquistato nel 2010 da investitori qatarioti guidati dallo sceicco Abdullah Al-Thani, l club ha vissuto una breve epoca d’oro ( con una semifinale di Champions nel  2013), ma presto si è scoperto che non c’era una struttura finanziaria solida. Nel giro di cinque anni, i debiti sono saliti a quasi 100 milioni di euro, portando alla cessione forzata dei migliori giocatori e alla discesa in Segunda División. Atttualmente il Malaga si trova in amministrazione controllata.
  • Genoa CFC:  altro esempio, questa volta italiano, con l’arrivo di 777 Partners nel 2021, il club ha subito un processo di ristrutturazione. Il fondo ha ereditato una situazione complessa, con circa 30 milioni di debiti finanziari netti e perdite operative da contenere. Nei primi 18 mesi ha immesso liquidità per evitare peggioramenti, ma il modello rimane ad alto rischio se non accompagnato da risultati sportivi stabili. Nel 2024, a poco più di tre anni dall’acquisizione da Enrico Preziosi, 777 Partners ha dichiarato fallimento. Il club ligure non era il solo sotto l’azienda, tra le altre anche Vasco de Gama, Standard Liegi e Hertha Berlino. Il Genoa ha poi trovato un nuovo proprietario nel rumeno Dan Sucu.

Qualche volta queste storie finiscono bene.

Un nuovo calcio?

Il calcio del futuro potrebbe assomigliare sempre più a una piattaforma finanziaria: brand globali, squadre satellite, analisi dei dati. I tifosi saranno più spettatori che partecipanti. L’aspetto negativo è che manca l’attaccamento ai colori, la fede calcistica. Si guarda ai numeri e non alla passione e questo non sempre è positivo, anche in termini di risultati, va detto.

Ma non è detto sia tutto negativo: se ben gestiti, i fondi possono portare stabilità economica, infrastrutture moderne e una visione manageriale più efficace.

I fondi d’investimento nel calcio stanno cambiando le regole del gioco. Dietro le bandiere, oggi ci sono bilanci  e strategie globali. Capire questo fenomeno, anche attraverso i casi Bordeaux, Málaga e Genoa , come purtroppo altri, è comunque fondamentale per chi ama il pallone e vuole sapere chi comanda davvero nel calcio moderno.ù

A cura di Marta Elena Casanova

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