Rateizzazioni con il fisco
Indice
Il Governo si esprime sulle rateizzazioni con il fisco, per quanto riguardo i club di tutte le categorie, dalla serie A a quelli di lega Pro.
Decisione del governo
In riferimento alla richiesta di non avere sanzioni, per quanto riguarda i debiti con il fisco, sulla norma che aveva consentito alle società di calcio professionistiche, nel periodo della pandemia, di sospendere il pagamento delle tasse e dei contributi, c’è la decisione del governo in merito. Infatti da parte del primo ministro Meloni e del titolare del dicastero dell’economia Giorgetti dopo aver sentito il ministro dello sport Andrea Abbodi, si è ribadito il parere contrario affinché i club di calcio abbiano un trattamento differente rispetto alle altre categorie.
La richiesta
Da parte delle società di calcio professionistiche, attraverso i loro presidenti di lega, era stata avanzata la richiesta di rateizzazione del debito con il fisco, ma anche quella di non avere la sanzione del 3% sull’importo da pagare. Su questa richiesta da parte delle società, si sono opposte diverse forze politiche, tra cui i rappresentanti di Azione-Italia Viva, che in question time alla Camera, da parte del ministro Abodi, hanno ribadito la contrarietà affinche’ i club di calcio, possano avere un trattamento differente dagli altri contribuenti.
Alla scadenza fissata del 22 dicembre i club potranno rateizzare il debito in 5 anni, spalmandolo in 60 mesi, ma con una sanzione aggiuntiva del 3%.
Aiuti per i club
Altri temi in essere, sono all’ordine del giorno da parte della Confindustria del calcio in questo periodo. Per quanto riguarda i diritti tv, si cercherà di allungare i tempi sugli accordi con i broadcaster, passando dagli attuali tre anni a cinque. Questo però non verrà consentito a quelli in corso, ma solamente quando questi andranno a scadenza.
Il tutto avverrà sul provvedimento che dovrebbe passare nella conversione in legge del decreto “aiuti quater”. Questo provvedimento diventerà fondamentale per far si che ci possa essere una maggior competitività dei club, che attraverso interventi strutturati da parte del governo abbiano gli aiuti necessari a superare la crisi nata nel periodo della pandemia.
Calcio estero
Negli altri paesi i tempi per la cessione dei diritti, va dai 5 anni riguardo i diritti nazionali e 6 di quelli internazionali per la Liga spagnola, mentre in Bundesliga gli anni sono 4. L’obiettivo di tutti i maggiori paesi europei è di portarli a 7 anni, come accade per la Nfl, la lega americana di football americano.
Diritti Tv e scommesse
Sulla questione dei diritti tv alcuni presidenti di serie A, hanno detto che questo provvedimento è necessario, per poter consentire alle società di avere certezza di entrate, da parte delle tv, per un periodo più lungo e di conseguenza fare delle programmazioni societarie nel medio e lungo periodo. In questo modo anche i broadcaster sarebbero più interessati e invogliati ad investire nel prodotto calcio, sapendo di poter programmare i loro investimenti e di conseguenza i ricavi in un periodo lungo.
Sulle politiche del mondo del calcio sono da sottolineare le dichiarazioni fatte dal presidente del Torino, che alla Gazzetta dello Sport ha detto: “La situazione è sotto gli occhi di tutti, il nostro è un mondo che vive da tempo in difficoltà, molto aggravate nel tempo dalla pandemia. Certo sono stati fatti sbagli, ma errori di gestione se ne fanno anche in altri settori della società, che pure ricevono aiuti rilevanti dallo stato: penso al tax credit per il cinema”.
Altro tema in discussione tra le componenti del calcio, per poter recuperare risorse è quello sulle scommesse. In un incontro tra il ministro Abodi e il presidente della Federcalcio Gravina, il ministro ha parlato di “diritto alla scommessa a vantaggio degli organizzatori degli eventi sportivi” proponendosi di far entrare questo argomento nel pacchetto competitività e possibilmente in un periodo non molto lontano.
E’ un periodo di grandi discussioni su argomenti che sono basilari per la sopravvivenza del calcio italiano e che non possono più essere rimandati.
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