Rivolta Storica: Milan x Liverpool Champions League 04/05

Calcio, lo sport più amato in tutto il mondo, alcune delle ragioni di ciò sono la sua imprevedibilità e la sua capacità di sorprendere gli spettatori. Oggi continueremo la serie che racconta le rimonte storiche, al fine di dimostrare intrinsecamente che non c’è partita persa o vinta, dopo tutto questo non è matematica, ma piuttosto la relazione di vari fattori e persone che rendono il calcio qualcosa di unico.

Oggi parleremo della finale della Champions League della stagione 2004/2005, in cui due giganti del calcio europeo, il Liverpool e il Milan, hanno protagonizzato una delle finali più grandi e emozionanti nella storia della competizione.

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Previsioni per Milan e Liverpool Prima della Finale

Milan

La stagione dei Rossoneri è iniziata piena di aspettative; dopo tutto, nella stagione precedente erano stati campioni della Serie A con una marcia trionfale e avevano impresso un gioco molto consistente ed efficace, il che è stato confermato nella prima decisione dell’anno, la Supercoppa italiana, dove il Milan ha battuto senza difficoltà la promettente squadra della Lazio per 3-0 con una tripletta dell’astro ucraino Shevchenko.

Oltre al prolifero realizzatore di gol, il Milan poteva contare su una squadra nazionale, dal portiere all’attaccante, erano tutti giocatori di prima classe: Dida, Nesta, Serginho, Cafu, Maldini, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Kakà, Rui Costa, Crespo… era una rosa di grande talento, guidata da un ottimo allenatore, Carlo Ancelotti; quindi, la pressione per un’altra grande stagione era naturale.

Nel campionato italiano, il Diavolo ha lottato per il titolo punto a punto fin dalla prima giornata con la Juventus, ma alla fine il titolo è finito alla Vecchia Signora, soprattutto quando la squadra di Torino ha vinto il confronto diretto alla 35ª giornata con un gol di Trezeguet.

In Champions League, il Milan ha dimostrato tutta la sua capacità e la sua esperienza in campo, passando al primo posto nel girone con Barcellona, Shakhtar Donetsk e Celtic con 4 vittorie, 1 sconfitta e 1 pareggio, totalizzando 13 punti; l’unica sconfitta è stata per 2-1 contro il Barcellona al Camp Nou.

Agli ottavi, il Milan ha affrontato il potente Manchester United, ma ha eliminato gli inglesi senza troppe difficoltà, vincendo 1-0 a Old Trafford e 1-0 a San Siro.

Passando ai quarti di finale, il Milan ha incontrato il suo più grande rivale, l’Inter, e così il Derby della Madonnina era praticamente l’unica cosa di cui si parlava in Italia in quelle due settimane, soprattutto al nord, soprattutto perché il clima di vendetta da parte dei Nerazzurri era evidente, dato che erano stati sconfitti dal Milan in semifinale nell’edizione 2002/2003, in cui poi il Milan si era laureato campione contro la Juventus.

Chi ha avuto la meglio in entrambe le partite è stato il Milan, vincendo la prima per 2-0 con gol di Jaap Stam e Shevchenko e la seconda per 1-0 con un’altra rete dell’Pallone d’Oro Shevchenko, un missile in diagonale.

Un fatto curioso di questa seconda partita tra Milan e Inter ai quarti di finale della Champions League 2004/2005 è stata l’agitazione che è diventata lo stadio dopo che è stato annullato il gol del pareggio dell’Inter segnato da Cambiasso, i tifosi Nerazzurri furiosi per la decisione dell’arbitro hanno iniziato a lanciare razzi sul campo, il che ha costretto la sospensione della partita, nonché una delle foto più iconiche nella storia del calcio, in cui Materazzi e Rui Costa si abbracciano guardando il campo coperto di fumo.

Foto: Reproduzione

Così il Milan si è qualificato per le semifinali dove ha affrontato il PSV Eindhoven. A casa i Rossoneri si sono garantiti la vittoria tranquillamente per 2-0, ma in Olanda è stata una vera battaglia, con una vittoria per 3-1 per la squadra di casa, che ha avuto possibilità di segnare più gol, ma grazie al gol segnato da Ambrosini nei tempi supplementari, il Milan ha garantito il passaggio in finale ed era il chiaro favorito per la disputa.

Liverpool

Il Liverpool non aveva avuto una buona stagione 2003/2004, collezionando eliminazioni umilianti, come ad esempio contro i modesti Portsmouth e Bolton Wanderers nella FA Cup e nella Coppa di Lega rispettivamente. Tuttavia, con molto sudore e dedizione, sono riusciti a finire al 4º posto in Premier League, garantendo così il ritorno dei Reds in Champions League.

A causa della stagione scorsa deludente, quella del 2004/2005 è iniziata con diversi cambiamenti; dopo 6 anni al comando del Liverpool, il tecnico Gérard Houllier è stato esonerato e Rafael Benitez ha assunto il comando tecnico. Inoltre, il Liverpool non ha risparmiato sforzi e ha fatto ottimi acquisti, come Xabi Alonso arrivato dal Real Sociedad per circa 10 milioni di sterline, Cissé e Luis García.

La stagione è iniziata e i Reds non riuscivano a ottenere buoni risultati, perdendo molte partite in Premier League, sono stati eliminati dal Burnley nella FA Cup e hanno perso la Coppa di Lega contro il Chelsea in finale. Di conseguenza, hanno concluso la Premier League al 5º posto e la Champions era l’unica possibilità di salvare l’anno, o meglio, trasformare una stagione povera in una magnifica e storica.

In Champions League, il Liverpool è stato nel gruppo con Monaco, Olympiakos e Deportivo La Coruña e la loro vita non è stata facile. Dopo 3 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte, la squadra inglese si è classificata al 2º posto con 10 punti, lo stesso punteggio dell’Olympiakos, che è stato superato solo dalla differenza reti.

Negli ottavi hanno affrontato la buona squadra del Leverkusen, e da lì le cose sembravano iniziare a ingranare per la squadra inglese, sono stati due giochi esemplari, 3-1 in casa e 3-1 fuori, con una menzione speciale per Luis García che ha segnato 3 volte.

Nei quarti hanno affrontato la potente Juventus, ma se c’è una cosa che questa squadra del Liverpool ha imparato in questa stagione è stata soffrire, hanno vinto 2-1 all’Anfield e a Torino sono riusciti a mantenere il punteggio 0-0, qualificandosi per le semifinali.

In semifinale c’è stato il classico inglese contro il Chelsea, che stava presentando un ottimo calcio, anche perché stava per diventare campione inglese. Fuori casa i Reds hanno ottenuto il pareggio 0-0 e ad Anfield hanno ottenuto una magra vittoria con un gol al 4° minuto del primo tempo di Luis García, garantendo in modo eroico il passaggio alla tanto attesa finale.

What They Said - Liverpool v Chelsea and the 'ghost goal'
Foto: Reproduzione

Milan vs Liverpool – Il Miracolo di Istanbul

Era arrivato il grande giorno, il 25/05/2005, Milan e Liverpool si sfidavano presso lo Stadio Olimpico Atatürk a Istanbul per determinare chi si sarebbe laureato campione d’Europa.

2005 UEFA Champions League final - Wikipedia
Foto: Reproduzione

Il Milan, con giocatori del calibro di Dida, Nesta, Serginho, Cafu, Maldini, Pirlo, Seedorf, Kaká, Crespo, Shevchenko, tra gli altri, era il chiaro favorito per alzare il trofeo della Champions League. Tuttavia, i Reds erano pronti per qualsiasi sfida e non avrebbero permesso che nulla ostacolasse la conquista di un titolo che mancava dalla stagione 1983/1984. Da un lato, i tifosi milanesi si aggrappavano all’ottimismo di avere una squadra ricca di stelle, mentre dall’altro il Liverpool confidava nella consistenza dimostrata nelle finali di Champions, con 5 finali disputate e 4 titoli conquistati fino a quel momento.

Lo stadio era splendido, entrambe le tifoserie intonavano i loro cori per motivare e sostenere le rispettive squadre verso il trofeo.

Il Milan, guidato da Ancelotti, scese in campo con: Dida; Cafu, Nesta, Stam e Maldini; Gattuso (Rui Costa), Seedorf (Serginho), Pirlo e Kaká; Crespo (Tomasson) e Shevchenko.

I Reds del tecnico Benitez schierarono: Dudek; Finnan (Hamann), Hyppiä, Carragher e Traoré; Xabi Alonso, Gerrard e Riise; Kewell (Smicer), Luis García e Baros (Cissé).

L’arbitro Mejuto González fischiò l’inizio, il Liverpool diede il calcio d’inizio e il Milan sembrava non temere il suo avversario, subito recuperò il pallone e si lanciò in attacco. Seedorf trovò il giovane Kaká sulla destra che affrontò Traoré, superandolo con un dribbling, ma fu fermato da un fallo. Pirlo posizionò la palla e prima del calcio alzò tre dita.

Il grande giocatore italiano crossò perfettamente nello spazio dove Maldini arrivò attaccando e colpì un magnifico destro al volo, la palla toccò ancora a terra e entrò nell’angolo senza possibilità per Dudek, 1-0 per il Milan con il gol più rapido di una finale di Champions League, 50 secondi.

Il Liverpool sentì molto il gol e il Milan continuò con un impeto fortissimo, attaccando incessantemente, mentre i Reds riuscivano solo a difendersi. Per rendere ancora più difficile la situazione, al 23º minuto Kewell si infortunò ed fu sostituito da Smicer, che avrebbe giocato un ruolo importante nella finale, in uno dei molti attacchi del Milan nel primo tempo, al 38º minuto, Kaká partì in contropiede e servì un bel passaggio a Shevchenko, che con precisione servì Crespo solo sulla seconda traversa che completò il gol, 2-0 per il Milan.

Era evidente che i Reds volevano che il primo tempo finisse presto, non riuscivano a completare una giocata e il Milan approfittava della situazione. Al 43º minuto, Kaká al centrocampo girò sulla difesa e trovò un passaggio magistrale sulla destra per Crespo, l’attaccante argentino controllò, entrò in area e con una bella punizione superò Dudek, 3-0 per il Milan e fine del primo tempo.

Dalla marcia del carro, sembrava che il secondo tempo sarebbe continuato a essere del Milan, finché durante l’intervallo la tifoseria del Liverpool iniziò a dare spettacolo sugli spalti dello Stadio Olimpico Atatürk. I tifosi intonavano con tutto il loro cuore l’inno del Liverpool “You’ll Never Walk Alone” come mai prima d’ora, né Anfield aveva visto, o meglio sentito, una tale motivazione e dedizione dei propri sostenitori.

Tornati dagli spogliatoi, i giocatori sembravano aver ascoltato le preghiere e la motivazione dei loro tifosi fanatici e iniziarono il secondo tempo con un’impressionante determinazione, che colse di sorpresa anche il Milan.

Il Liverpool cercava, ma il Milan deluse le aspettative, persino sfiorando l’aumento del punteggio con un bel calcio di punizione provato, ma respinto da una grande parata di Dudek. Finché all’8º minuto del secondo tempo iniziò la corsa e i famosi 6 minuti perfetti che avrebbero cambiato la storia della partita.

Alonso portò la palla al centro e trovò Riise sul lato sinistro, il terzino ricevette il pallone, alzò la testa e crossò, ma il pallone colpì Cafu e tornò a lui che di nuovo preparò il cross, questa volta diretto verso l’area del Milan e trovò la testa del capitano Gerrard, che colpì la palla facendo superare Dida, 3-1 per il Milan.

La tifoseria dei Reds impazzì e cambiò nuovamente l’atmosfera dello stadio. Il Milan, d’altra parte, sentì l’andamento negativo e si chiuse in difesa. Solo due minuti dopo il primo gol, arrivò il secondo. Dopo uno scambio di passaggi in area, il pallone si presentò a Smicer, che era entrato al posto dell’infortunato Kewell. Il ceco si preparò e scagliò una bomba incrociata, il pallone sfiorò Baros che saltò all’indietro restringendo la pancia con tutte le forze affinché non ciò accadesse, così la palla si infilò con violenza nella porta di Dida, 3-2 e la reazione inglese era sempre più vicina.

Al 13º minuto Jamie Carragher trovò Milan Baros in area, l’attaccante fece lo stop e toccò di prima per Gerrard che entrava in velocità. Quando l’inglese si preparò a concludere l’azione, fu spinto da Gattuso, rigore per il Liverpool e lì era la possibilità di pareggiare il punteggio in soli 15 minuti di secondo tempo e 6 dopo il primo.

Xabi Alonso posizionò il pallone con cura, prese distanza, corse verso di esso e tirò nell’angolino destro di Dida, che arrivò sul pallone facendo una magnifica parata, ma Alonso era sveglio e prese il rimbalzo e concluse con violenza con il sinistro, la palla colpì la rete dall’alto per pareggiare il punteggio, tanta era la felicità, il sollievo e l’euforia dei giocatori del Liverpool. Nella celebrazione del gol, Baros si esaltò, afferrò Xabi Alonso per il collo e lo gettò a terra, quindi lo afferrò per la maglia e lo sollevò in alto.

Foto: The Independent

O gioco continuò e le squadre sembrarono essere alla pari dopo il pareggio. Il Milan, al 24º minuto, ebbe ancora un’ottima occasione per ampliare il punteggio, dopo un cross in area di Kaká che Dudek tentò di trattenere ma non riuscì, la palla si presentò gentilmente a Shevchenko, che girò e tirò verso la porta, ma il difensore Traoré salvò sulla linea.

Nel tempo supplementare il gioco si raffreddò un po’, sembrava che entrambe le squadre non volessero rischiare di perdere la finale. Tuttavia, il Milan ebbe ancora due occasioni per chiudere il gioco. La prima con Tomasson dopo un bellissimo cross del brasiliano sul secondo palo, ma il danese non riuscì a colpire bene e mandò la palla fuori.

La seconda occasione fu molto chiara e fu davvero un miracolo rosso che la palla non entrasse. Alla fine del tempo regolamentare Serginho mise un altro bel cross, questa volta sulla testa del cannoniere Shevchenko, che colpì di testa con forza per una magistrale parata di Dudek, ma la palla cadde ai piedi dell’ucraino che sparò un tiro potente, ma ancora una volta Dudek con i riflessi di un gatto si pose di fronte ad essa per compiere un miracolo.

Fine del gioco e inizia la lotteria dei rigori.

Serginho, che era entrato molto bene in campo, si avvicinò al pallone, mentre Dudek continuava a muoversi sulla linea, il brasiliano arrivò al pallone e sparò una bomba fuori, il primo rigore sbagliato dal Milan. Il primo dei Reds fu battuto da Hamman, che si avvicinò lentamente al pallone e tirò forte e senza possibilità nell’angolo in alto a destra di Dida. 1-0 per il Liverpool nella lotteria dei rigori.

Il grande maestro italiano Andrea Pirlo corse verso il pallone, arrivò e tirò senza forza nell’angolo destro di Dudek, che lo parò in modo maestoso. Cissé prese la mira per il Liverpool e tirò forte al centro a destra, Dida cadde dall’altra parte, 2-0 Reds nella lotteria dei rigori.

Ora toccava al attaccante Tomasson, che corse veloce verso il pallone e sparò una bomba rasoterra nell’angolo sinistro, il Diavolo segnò il suo primo rigore. L’incaricato della terza battuta per la squadra inglese fu Riise, che tirò forte nell’angolo sinistro, ma Dida saltò maestralmente e impedì che la palla entrasse, dando un’ulteriore carica di adrenalina alla lotteria dei rigori.

Il quarto rigore dei Rossoneri fu calciato dal giovane prodigio Kaká, che corse sicuro verso il pallone e tirò la famosa battuta di sicurezza, al centro e in alto, senza possibilità per Dudek. Smicer, che aveva segnato il secondo gol dei Reds, si preparò per il tiro e spostò Dida senza molte difficoltà, il portiere si lanciò da un lato (sinistro) e la palla dall’altro, 4-2 Liverpool.

L’astro milanese, attuale Pallone d’Oro e principale cannoniere del Milan, si avvicinò al pallone un po’ senza convinzione, arrivò e calciò a mezza altezza e senza molta forza, Dudek saltò ancora sul lato destro ma con la mano sinistra si distese verso l’alto riuscendo a evitare il gol dell’ucraino. Liverpool, campione, lo stadio impazzì, i giocatori dei Reds corsero direttamente verso i tifosi, che festeggiarono!

Questa è senza dubbio una delle migliori finali di Champions League e sicuramente una rimonta che rimarrà pulsante nella storia del calcio, soprattutto per i 6 minuti magici e il suo nome, il Miracolo di Istanbul.

Foto: BBC
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