Lo Stadio Ernst Happel di Vienna, conosciuto come Praterstadion fino al 1992, rappresenta una delle testimonianze più significative del calcio austriaco e europeo. Situato nel distretto di Leopoldstadt, è il più grande stadio dell’Austria, con una capacità di 50.865 posti a sedere. Costruito tra il 1929 e il 1931, inizialmente per ospitare la seconda Olimpiade dei Lavoratori, ha subito diverse trasformazioni nel corso degli anni, diventando un’icona del calcio e della cultura sportiva viennese.
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Indice
Un Capolavoro Architettonico
Il progetto originale dello stadio è opera dell’architetto tedesco Otto Ernst Schweizer, il quale ha creato una struttura all’avanguardia per l’epoca. Durante la sua costruzione, che ha avuto luogo in soli 23 mesi, il Praterstadion ha rappresentato un simbolo di modernità, grazie al suo breve tempo di scarico, di soli 7-8 minuti. Inizialmente concepito con una capacità di circa 60.000 spettatori, il suo ruolo si è evoluto nel corso degli anni, diventando il cuore pulsante del calcio austriaco.
Praterstadion: Testimone dei Momenti Buio
Durante il periodo del Nazionalsocialismo (1938-1945), lo stadio ha subito un destino oscuro, utilizzato come caserma militare, area di raduno e persino come prigione temporanea per la deportazione di cittadini ebrei viennesi. Tra il 1939 e il 1940, più di mille ebrei di origine polacca furono detenuti sotto le gradinate nella sezione B, prima di essere deportati nel campo di concentramento di Buchenwald. Nel 1988, uno dei sopravvissuti, Fritz Klein, ricevette un risarcimento dal governo austriaco. Nel 2003, una targa commemorativa è stata collocata nell’area VIP per ricordare questi tragici eventi.
Durante un attacco aereo nel 1944, lo stadio subì danni considerevoli negli uffici dello staff militare tedesco. Tuttavia, dopo la guerra e la successiva ricostruzione, lo stadio tornò alla sua funzione originale.
Dai Record di Presenze alla Copertura degli Spalti
Negli anni ’50, la capacità dello stadio fu ampliata a 92.708 posti da Theodor Schull, ma nel 1965 fu ridotta. Il record di presenze, di 90.726 spettatori, fu stabilito il 30 ottobre 1960 durante una partita tra Spagna e Austria. Negli anni ’80, gli spalti furono coperti e dotati di sedili, segnando un’epoca di modernizzazione. La riapertura fu celebrata con un’amichevole contro la Germania, che vide l’Austria trionfare 4-1.
Nel 1992, in onore del leggendario giocatore e allenatore austriaco Ernst Happel, deceduto nel 1992, lo stadio fu rinominato Ernst Happel-Stadion. Questa modifica diede ulteriore prestigio a una struttura che aveva già ospitato finali di prestigiosi tornei europei, come la Coppa dei Campioni/UEFA Champions League nel 1964, 1987, 1990 e 1995.
Un Palcoscenico per Eventi Epici
Lo stadio ha continuato a essere una sede di prestigio nel mondo del calcio. Nel 1970, è stato il luogo della finale della Coppa delle Coppe UEFA che ha visto il Manchester City battere il Górnik Zabrze 2-1. Durante l’UEFA Euro 2008, lo stadio ha ospitato sette partite, compresa la finale in cui la Spagna ha trionfato sulla Germania.
In preparazione per l’Europeo del 2008, sono state apportate modifiche, aumentando la capacità a 53.000 posti. Una delle innovazioni più significative è stata l’introduzione di un campo riscaldato nel 2005. Nel maggio 2008, è stata anche stabilita una connessione con la metropolitana di Vienna, facilitando l’accesso da ogni parte della città.
Il Futuro dell’Ernst Happel
Oggi, lo Stadio Ernst Happel è molto più di una struttura sportiva. È un monumento che racconta la storia del calcio e della società austriaca nel corso dei decenni. Gestito dalla Wiener Stadthalle Betriebs und Veranstaltungsgesellschaft m.b.H., continua a essere il fulcro del calcio austriaco, ospitando le partite della nazionale e degli altri club viennesi nelle competizioni UEFA.
Il futuro dello stadio sembra brillante, con il suo ruolo di protagonista in eventi sportivi e culturali destinato a continuare. Le continue innovazioni e miglioramenti garantiscono che lo Stadio Ernst Happel rimanga all’avanguardia, offrendo esperienze indimenticabili a generazioni presenti e future di appassionati di calcio.