Se dobbiamo pensare al primo grande allenatore del calcio italiano, non possiamo non parlare di Vittorio Pozzo. L’allenatore-giornalista che negli anni 30 ha dato vita ai 10 anni più vincenti nella storia della nazionale italiana: due coppe del Mondo, una Olimpiade e due coppe Internazionali.
Indice
Gli esordi di Vittorio Pozzo
Vittorio Pozzo nasce a Torino il 02/03/1886, come calciatore non ebbe una carriera folgorante, giocò fino alla serie C. Invece da allenatore riuscì ad esprimere le sue caratteristiche di grande conoscitore del calcio dovute anche alla sua attività di giornalista. Da alpino partecipa alla prima guerra mondiale e da questa esperienza si crea una disciplina nel rispettare le disposizione dei superiori, che poi trasmetterà ai calciatori nella sua attività trentennale come allenatore. Nella nazionale italiana è stato in tre periodi diversi ma è dal 1930 al 1939 che ottiene i più grandi successi che un allenatore della nazionale abbia mai conseguito.
Innovatore
Vittorio Pozzo fu il primo allenatore ad inventare il ritiro della squadra prima delle partite, ad applicare un sistema di gioco ben definito per stare in campo da rispettare in modo rigoroso. Con lui nasce “il metodo” ovvero lo schieramento a “WW” che si pone in quel periodo come solida alternativa alla “Piramide rovesciata di Cambridge” sviluppato dagli inventori del calcio, gli inglesi. Il metodo prevede l’arretramento dei difensori laterali e delle mezzeali e lo spostamento del difensore centrale a sostegno del centrocampo per farne un centromediano. La disposizione si rivela particolarmente adatta allo stile di gioco continentale, più protetto e votato al contrattacco di quello inglese e fin da subito da i suoi frutti.
I successi
Il 10 giugno 1934 l’Italia vince la coppa del mondo battendo al Flaminio di Roma la Cecoslovacchia 2-1. Questa squadra aveva campioni come Meazza, Schiavio, Orsi, Giovanni Ferrari che saranno, insieme al CT Pozzo, i protagonisti indiscussi dei successi mondiali da li ai prossimi anni. Nel 1936 la nazionale del CT Pozzo, composta da molti giovani vince l’olimpiade in terra tedesca. Nel 1938 la nazionale conquista per la seconda volta consecutiva la coppa del mondo, che fino ad oggi consente a Vittorio Pozzo di essere l’unico allenatore nella storia del calcio. Gli altri due successi di questo fantastico decennio sono l’oro nella coppa internazionale del 1930 e 1935.
Gli anni della guerra
Nel 1940 si iniziano ad intravedere gli inizi della seconda guerra mondiale e Pozzo si ritirò nuovamente nella sua Torino e riprenderà a frequentare la società granata da lui allenata a inizio carriera e composta per 9/11 dagli stessi giocatori della sua nazionale. Il Torino fu la squadra dominatrice di quel periodo vincerà cinque scudetti consecutivi e per questo nascerà la definizione di “Grande Torino” che era composta da: Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Valentino Mazzola e Ossola.
Fine carriera
Vittorio Pozzo allenerà per l’ultima volta la nazionale il 16 maggio del 1948 in Italia-Inghilterra finita con l’umiliante sconfitta per 4-0. Dopo questa disfatta nella sua Torino, il CT si dimise e così terminò la sua straordinaria carriera alla guida della nazionale. Da quel momento continuerà a frequentare il mondo del calcio da giornalista scrivendo per la Stampa di Torino e successivamente richiamato dalla federazione a lavorare presso il Centro Tecnico di Coverciano. Morirà nella sua città nel 1968.
Conclusione
Un uomo di grande cultura, cosmopolita (parlava cinque lingue), contagiato da una grande passione per il gioco del calcio che li ha riservato grandi momenti di gioia, ma anche momenti drammatici come quello di riconoscere le salme del grande Torino, nella tragedia di Superga, composta dai giocatori che lui aveva amato come figli nei successi della sua nazionale.
“Un eroe tra gli eroi del nostro calcio”
Seguici sui social per rimanere aggiornato sulle prossime uscite della rubrica Protagonisti: Instagram, Facebook e Twitter.