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Diritti TV: le differenze tra campionati

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Di Andrea Caropreso

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Non neghiamocelo: in un’epoca in cui il comparto televisivo è quello attraverso cui i tifosi preferiscono guardare le partite, i diritti TV rappresentano per le società una componente rilevante dei propri ricavi. Tuttavia c’è da sottolineare che questi introiti differiscono naturalmente da lega a lega e quindi da campionato a campionato. La motivazione è semplicissima. Come in ogni compravendita, a seconda del prodotto offerto gli acquirenti decidono se vale la pena spendere quei soldi oppure no. Ergo: la qualità del campionato, unitamente al fascino e alle giocate dei campioni fa la differenza.

Premier e Serie A: un confronto impietoso

Quando Andrea Agnelli insieme al Barcellona e al Real Madrid provò a mettere in piedi la Superlega, la mente dei più attenti tornò ad alcune dichiarazioni rilasciate dall’ex presidente bianconero in precedenza. Agnelli sottolineava infatti il modo in cui la Premier League ha fagocitato gli altri campionati arrivando a dominare in modo impari sul piano economico. Al di là dunque dell’etica per la quale la Superlega poteva rappresentare una competizione più o meno giusta, la realtà dei fatti è che una mini super lega esiste già e si chiama Premier League.

Il massimo campionato inglese infatti può vantare un PIL interno che consente all’ultima in classifica di incassare un quantitativo di milioni dalla voce diritti TV che è superiore a quello della prima della Serie A. Per darci un’idea nel 2023 i diritti della Premier sono state assegnati a Sky UK e TNT Sport per la cifra record di 6,7 miliardi in 4 anni.

Cifre che se paragonate all’Italia (900 milioni a stagione) fanno capire la differenza alla voce diritti TV. Questa poi si traduce anche sul campo in quanto la possibilità di accaparrarsi i migliori talenti a stipendi, per noi, fuori portata fa sì che gli inglesi partano ogni anno per essere competitivi su ogni fronte.

Quanto vale il primo posto

Andando ad analizzare l’incidenza che ha, in termini economici, la vittoria del proprio campionato possiamo vedere che l’Italia si comporta nel modo peggiore tra i top 5 campionati dopo la Ligue 1. In Premier League vincere il titolo garantisce 81 milioni di euro nella ripartizione dei diritti TV. Gli inglesi infatti suddividono il ricco bottino sulla base di diversi fattori. Si va da una quota distribuita in parti uguali, ai risultati sportivi, fino ad arrivare al numero di partite trasmesse in tv.

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Ebbene, anche in questa particolare classifica il distacco tra la Premier e gli altri è abissale. Detto degli 81 milioni, nelle altre leghe si va dai 32 milioni della Bundesliga fino ad arrivare ai quasi 19 della Serie A, la quale fa meglio soltanto della Ligue 1 con 15. Nel mezzo la Liga spagnola che chiude terza con 20,4 milioni assicurati a chi alza la coppa a maggio.

L’incidenza sul mercato

Ciò che fa bello un campionato e dunque una competizione è la possibilità che anche chi, per forza di cose, è meno strutturato per vincere può comunque giocarsi un singolo match ad armi (quasi) pari. In Premier ciò che accade di frequente è che perfino le società medio-piccole si permettono sul mercato spese che altrove, specie in Serie A, non toccano nemmeno lontanamente le menti dei dirigenti (big incluse).

Questa capacità di spesa è resa tale proprio grazie alla politica diversa attuata dall’Inghilterra nella ripartizione dei diritti TV. Al netto infatti della componente relativa ai risultati sportivi, in Italia la legge Melandri prevede che anche la storia del club e il seguito di tifosi facciano la differenza. Pertanto ne consegue che le top squadre italiane avranno una fetta molto maggiore della torta creando un dislivello difficile da colmare.

Questo gap è parte della minore attrattività del campionato rispetto a quello inglese. Dunque la vendita dei diritti TV, in patria e all’estero, sarà inferiore, così come la proposta di gioco e la quantità di campioni che tendenzialmente vanno a giocare dove guadagnano di più. In definitiva è come un cane che si morde la coda.

Di Andrea Caropreso

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