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Juventus: Tether investe ancora nel club

Juventus Tether

Di Andrea Caropreso

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Il colosso delle criptovalute Tether inizia ad acquisire sempre più rilevanza all’interno del mondo Juventus. La società che lavora con i bitcoin ha infatti acquistato un altro pacchetto di quote del club bianconero, diventando così il secondo azionista. Per questa ragione l’azionariato della Juventus è pronto a ridisegnare il proprio assetto. Exor, la holding di famiglia Agnelli-Elkann, continua a detenere la maggioranza con il 78,9% di voti e il 65,4% di capitale. Mentre, da poche ore, il secondo investitore è proprio Tether con il 6,18% di diritto di voto e il 10,12% di capitale.

Chi è Tether

Tether è un’azienda di primo piano nel settore delle criptovalute, nota soprattutto per l’emissione di stablecoin ancorate alle principali valute del mondo. Il suo prodotto di punta, USDT, ha raggiunto una capitalizzazione di mercato superiore ai 145 miliardi di dollari, fondi che vengono investiti principalmente in titoli sicuri e a breve termine.

Nel 2024, il gruppo guidato dall’italiano Paolo Ardoino ha registrato profitti per ben 13 miliardi di dollari. Oltre alle criptovalute in senso stretto, Tether ha ampliato la propria presenza in settori strategici come l’energia, i Bitcoin e l’infrastruttura internet. Tra le sue partecipazioni spicca anche un investimento significativo in Rumble, piattaforma alternativa a YouTube, quotata negli Stati Uniti.

Oggi, Tether rappresenta l’attore economicamente più influente nel panorama cripto, e continua ad allargare il proprio raggio d’azione, esplorando nuove opportunità finanziarie e commerciali, anche al di fuori del comparto strettamente legato alle valute digitali.

Gli scenari con la Juventus

Questa nuova apertura da parte della Juventus all’ingresso di nuovi azionisti potrà portare a nuovi scenari. Come infatti si legge nell’annuncio ufficiale di Tether, la sinergia rifletterà un investimento a lungo termine da parte della società di criptovalute. D’altra parte al colosso i capitali non mancano e in un momento come quello che sta vivendo la Juventus l’ingresso di azionisti ricchi e pronti ad investire nel club sono bene accetti.

Jeep Juventus

Dopo l’annuncio infatti il titolo in borsa ha avuto un immediato rialzo. Già negli ultimi mesi i conti bianconeri erano in ripresa. Fatto testimoniato dal primo semestre dell’esercizio 2024/25 con un utile di 16,9 milioni dopo anni di perdite (l’anno prima c’era stata una perdita di 95 milioni).

Quest’anno la Juventus potrebbe anche rischiare la qualificazione alla prossima Champions League e dunque un buco nel bilancio di oltre 50 milioni. Affinché questa cifra potesse essere eventualmente sopperita fino a ieri c’erano due strade: cessione di un big o ricapitalizzazione. Con la nuova acquisizione delle quote di Tether entrambi gli scenari potrebbero essere scongiurati. Il colosso cripto è pronto a garantire quanto sarà necessario per la messa a posto dei conti del club, avendo l’obiettivo ultimo di entrare a far parte anche della governance del club.

Cosa cambia per la Juventus

In ultima istanza ciò che nella realtà dei fatti cambierà per la Juventus è l’ingresso di un socio su cui poter contare sotto diversi punti di vista. Tether infatti porterà maggiore supporto finanziario, stabilità societaria, innovazione, possibili cambiamenti nella governance e valorizzazione del club. Tutti obiettivi condivisi con la famiglia Agnelli-Elkann per rilanciare il modello Juventus nel mondo dopo gli ultimi anni difficili.

Certo, qualcuno potrebbe storcere il naso perché la storia ultracentenaria della famiglia potrà forse essere minata. Tuttavia, al giorno d’oggi anche (e forse soprattutto) i club di caratura internazionale necessitano di fondi esterni per poter rimanere competitivi. Pertanto l’arrivo di Tether non può non rappresentare una sorta di nuovo inizio. Voci di corridoio avevano preannunciato una possibile cessione nel futuro prossimo da parte di Exor (e dunque della proprietà Agnelli-Elkann), ma la smentita è stata immediata. Le cose però nel calcio cambiano rapidamente…

Di Andrea Caropreso

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