A cura di Marta Elena Casanova
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Nel calcio moderno il valore delle rose non è solo una questione di milioni: è un termometro della salute economica dei club, della qualità della gestione sportiva e dell’efficacia del mercato. Nel 2025, la Serie A si presenta con scenari interessanti e anche sorprendenti: non solo le big dominano, ma alcune “piccole” hanno saputo aumentare in modo deciso il valore delle loro squadre. Vediamo chi guida questa classifica e quali club hanno fatto il salto più grande.
Inter, Milan e Juventus: dominio consolidato
In cima alla classifica delle rose più preziose della Serie A c’è l’Inter, con un valore complessivo stimato in circa 800 milioni di euro. La società nerazzurra ha saputo valorizzare al massimo i propri giocatori, puntando su un mix tra esperienza e giovani talenti, come il difensore centrale Bisseck e l’esterno Buchanan, cresciuti molto negli ultimi mesi.
Subito dietro, il Milan con 762 milioni, trascinato dal valore in costante ascesa di Rafael Leão e Mike Maignan. Nonostante una lieve svalutazione recente dovuta a qualche stagione altalenante, la rosa rossonera rimane tra le più ricche d’Italia.
Al terzo posto c’è la Juventus, che ha ricominciato a puntare sui giovani, come Yildiz e Fagioli, e su una linea verde che ha già dato i suoi frutti. Il valore complessivo della rosa bianconera si aggira sui 697 milioni di euro.
Atalanta e Napoli: continuità e intuizioni
Tra le squadre che continuano a performare bene sul piano economico ci sono l’Atalanta (586 milioni) e il Napoli (598 milioni). La Dea, guidata da una politica di scouting d’élite, ha valorizzato elementi come Scalvini e Koopmeiners, mantenendo alta la competitività senza investimenti folli.
Il Napoli, pur vivendo un periodo di transizione post-scudetto, ha mantenuto alto il valore della rosa grazie a Osimhen, Kvaratskhelia e altri giovani in rampa di lancio.
Le sorprese: Como, Venezia e Bologna
Le vere protagoniste della crescita di valore sono tre squadre: Como, Venezia e Bologna.
Il Como è il club che ha visto l’incremento più alto, con una crescita del 27,6% in pochi mesi: da 137 a oltre 176 milioni di euro. Merito di investimenti intelligenti, giovani promettenti come Gabriel Strefezza e l’esperienza di alcuni veterani che hanno fatto da guida.
Il Venezia ha registrato un +15%, puntando su un modello sostenibile e un’identità precisa. Una rosa giovane, internazionale e con tanti giocatori valorizzati, anche grazie a un gioco propositivo.
Anche il Bologna conferma la sua crescita: +13,7% nel valore della rosa, arrivata a quasi 290 milioni. Il club emiliano ha fatto esplodere talenti come Zirkzee, Ferguson e Calafiori, diventando una fucina per il calcio europeo.
Chi scende: i segnali di allarme per le big
Non tutto però è in crescita. Il Milan, ad esempio, ha perso l’8,2% del valore della rosa negli ultimi sei mesi. La Juventus ha lasciato sul campo il 3,4% e anche l’Inter ha visto una lieve flessione (-2,6%). Si tratta comunque di valori alti, ma che evidenziano un momento di stagnazione o necessità di rinnovamento.
I fattori? Età media in crescita, giocatori in uscita non ancora rimpiazzati e una certa discontinuità nei risultati.
Giovani, progettualità e visione: le chiavi del futuro
Il dato che emerge con forza è che a fare la differenza non è solo il budget, ma come lo si spende. Le squadre che crescono sono quelle che investono nei settori giovanili, nella rete di scouting e in progetti a lungo termine.
In un calcio sempre più competitivo, chi riesce a costruire valore partendo dal basso ha un vantaggio strategico enorme. E la Serie A 2025, più che mai, lo sta dimostrando.
A cura di Marta Elena Casanova