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Lotta alla pirateria: quanto perdono i club?

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Di Andrea Caropreso

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Una delle sfide più complesse da vincere per le leghe è certamente la lotta alla pirateria. Il fenomeno della fruizione illegale dei contenuti audiovisivi sportivi è infatti in aumento e per i club si profilano ogni anno perdite multimilionarie. Nel corso degli anni molte piattaforme streaming in Italia e in Europa sono state chiuse, ma è il famoso “pezzotto” a tenere banco e ad allarmare i presidenti delle varie leghe europee. “È come in Guardie e ladri, stiamo sempre a inseguire – aveva dichiarato il presidente della Lega di Serie A Luigi De Siervo nel 2024 – Appena li acchiappiamo, loro si spostano in un altro server”.

Le perdite dei club

Secondo quanto stimato da FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), dall’istituto di statistica Ipsos e dallo stesso De Siervo, i club perdono ogni anno circa 300 milioni a causa della pirateria. Una cifra considerevole soprattutto se teniamo in considerazione le condizioni in cui versa il nostro calcio. Ogniqualvolta infatti vengono venduti i diritti televisivi, bisogna tenere conto del fatto che il prodotto Serie A viene deprezzato anche in virtù della fruizione illegale dei contenuti.

Le perdite infatti sono correlate al fenomeno della pirateria per le seguenti ragioni:

  • Mancati introiti da diritti TV: I broadcaster (Sky, DAZN, ecc.) acquistano i diritti in funzione della base di utenti paganti. Se molti vedono le partite illegalmente, il valore percepito dei diritti cala.

  • Meno entrate da sponsorizzazioni: Un calo nel numero di utenti “ufficiali” può tradursi in una minore visibilità certificabile, che scoraggia gli sponsor.

De Siervo pirateria

Inoltre il valore cala anche in virtù del ritorno economico che le varie televisioni hanno sulla base degli utenti abbonati. In Italia, ad esempio, il valore dei diritti domestici della Serie A è passato da 973 milioni/anno (2018–21) a circa 927 milioni/anno (2021–24) – un trend che riflette anche l’incidenza della pirateria.

Problemi anche nel resto d’Europa

Secondo un rapporto pubblicato dalla Liga, i club perdono tra i 600 e i 700 milioni di euro all’anno a causa della pirateria, una pratica che in Spagna è superiore del 25% rispetto alla media dell’UE e che è aumentata del 36,5% nel biennio tra il 2021 e il 2023. Il 59% degli spagnoli ammette di ricorrere alla pirateria per accedere al calcio almeno una volta al mese, e le perdite generate da questa pratica equivalgono a quasi la metà dei ricavi generati dai diritti audiovisivi nel corso di una stagione.

Non se la passano meglio invece in Inghilterra dove la Premier League ha pubblicato un report dell’attività che è stata posta in essere nell’arco di questo anno per contrastare la pirateria. Secondo il report di Enders Analysis circa il 60% degli inglesi ha utilizzato almeno una volta nell’arco dell’anno una piattaforma pirata. Per questo il Governo si è attivato per bloccare alla fonte la trasmissione dei servizi illegali che costano ai club di Premier circa 1 milione di perdite a partita.

L’operazione ha fatto sì che venissero bloccati oltre 600 mila siti streaming illegali e 350 mila link di accesso alle piattaforme da cui poter vedere le partite. La partita più difficile è ancora lunga ma le contromisure sono sempre più efficaci.

Di Andrea Caropreso

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