Manchester City, raggi X verso la stagione 2025/2026

Manchester City

A cura di Federico Calabrese

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La stagione del Manchester City si è chiusa con l’eliminazione dal Mondiale per Club per mano dell’Al Hilal. Un’annata negativa per i Citizens che non sono riusciti a mantenere quel livello di competitività proprio delle stagioni precedenti. Tra marzo e aprile alcune indiscrezioni volevano Pep Guardiola via dalla panchina del City, alla fine è rimasto ma è chiaro che serviva una rivoluzione dopo l’ultimo anno.

accademia manchester city Etihad stadium

Manchester City, la prima rivoluzione

Una rivoluzione a cui abbiamo assistito, nelle prime battute, già negli USA. Sono arrivati Tijani Reijnders dal Milan, poi Rayan Cherki, per una squadra che aveva bisogno di una ventata d’aria fresca, squadra che ha perso De Bruyne a dimostrazione di come quella che sta per arrivare dovrà essere la stagione del riscatto per poter competere nuovamente sia in Premier sia in Europa.

Guardiola: “Si giudica il successo se si vince e si vince. E questo è un problema”

Qualche settimana fa, Guardiola aveva parlato così a Reuters: “Si giudica la felicità se si vince. Si giudica il successo se si vince e si vince. E questo è un problema. Non giudicherò me stesso o la mia squadra in base alle stagioni brutte o buone. Magari finire terzi in una stagione e non mollare mai, altrimenti arrivi decimo, forse è una stagione migliore di quando abbiamo vinto la quarta Premier League di fila.

Abbiamo affrontato tante difficoltà, aggravate da infortuni, periodi di riposo, non ero abbastanza bravo per molte ragioni. Forse l’analisi del mio periodo mi fa pensare che la scorsa stagione sia stata migliore. La qualificazione alla Champions League, quando eravamo sul punto di non farcela ha un grande valore”.

Un nuovo inizio per il Manchester City

Al Mondiale per Club abbiamo visto un nuovo modo di approccio del City; la chiave è sempre la stessa, modulo offensivo per sfruttare i vari Savinho, Foden, Marmoush, Doku e Haaland. La nuova rivoluzione di Pep dovrà partire proprio da quel colletivo che lo scorso anno è parso leggermente slegato, perché il calcio insegna che diversi campioni, se messi in un contesto atipico, non riescono a dare il meglio.

Guardiola deve ricreare quell’ambiente sereno in grado di poter valorizzare ogni pedina del suo scacchiere. Il livello tecnico-tattico dei suoi non può essere messo in discussione, da una difesa che ha importanti qualità sia in fase arretrato sia in fase di possesso, passando per un centrocampo e un attacco in grado di poter fare male. Serve però creare quella giusta sintonia per evitare che ognuno vada dalla propria parte, Guardiola deve ricostruire una macchina perfetta in grado di poter mettere in difficoltà qualsiasi avversario.

A cura di Federico Calabrese

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