A cura di Federico Calabrese
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Giorni decisivi per il futuro dell’Olympique Lione dell’ormai presidente John Textor. Il club francese rischia infatti la retrocessione in Ligue 2 dopo i gravi problemi finanziari. La DNCG, l’organo che controlla le finanze delle varie società francesi, ha ormai deciso per la retrocessione del club a meno che quest’ultimo non riesca a trovare 200 milioni di euro prima dell’udienza d’appello fissata per il prossimo 10 luglio.
Michele Kang, la nuova presidentessa del club, sta facendo di tutto per salvare il club. Allo stesso tempo John Textor, l’ex presidente, ha presentato ricorso sottolineando come la holding proprietaria dell’OL abbia già versato circa 80 milioni in liquidità. Una situazione delicata e che negli ultimi mesi si è aggravata, sotto la guida di Textor che ha attuato una serie di scelte sbagliate.
Chi è John Textor
John Textor, uomo d’affare americano, ha fatto del calcio la sua passione principale. Non soltanto il Lione, perché le sue azioni coinvolgono anche Crystal Palace, Botafogo e Daring Brussels. La sua carriera imprenditoriale è cominciata nel 1996 con l’acquisizione della Sims Snowboards. Textor, inoltre, è stato uno dei fondatori di Virtual Bank, uno startup di Internet banking. Una delle sue operazioni più importanti riguarda però fuboTV Media. Dal 2021 è entrato nel mondo del calcio, prima acquisendo il 40% delle quote del Crystal Palace, poi il 90% del Botafogo fino al 40% del Lione.
Textor e il Lione
Textor subentra a Jean-Michel Aulas come azionista di maggioranza nel 2023. Le prime difficoltà economiche arrivano subito e nel 2024 sono già 40 i milioni mancanti nelle casse della società. Nella stagione 2023-24 il Lione arriva sesto in Ligue 1 e in finale di Coupe de France, conquistando l’accesso all’Europa League. Nonostante importanti ricavi (circa 370 milioni), l’indebitamento resta. Nella stagione successiva l’OL viene bocciata per le finanze, con la DNCG che fissa il debito a circa 175 milioni di euro. A giugno 2025 l’ultima batosta, quella definitiva: le irregolarità finanziarie arrivano a 300 milioni di euro, Textor si dimette e lascia tutto nelle mani di Kang.
Strategie altalenanti
Se da una parte l’OL, sotto la proprietà Textor, ha raggiunto buoni risultati sportivi, non si può certo dire lo stesso sul piano finanziario, nonostante l’imprenditore americano abbia cercato di regalare ai proprio allenatori una rosa di livello. Tra gli investimenti più importanti ricordiamo Mousse Niakhaté, arrivato dal Nottingham Forest per circa 32 milioni di euro. Orel Mangala, acquisito sempre dal club inglese per 24 milioni di euro.
Ernest Nuamah, arrivato dal Molenbeek per 29 milioni di euro. Il problema di Textor sono state quelle plusvalenze troppo deboli che non hanno mai fatto realmente respirare le casse del club: una delle maggiori plusvalenze, per far capire il quadro generale, è stata la cessione di Jake O’Brien per circa 20 milioni di euro.
Una strategia che non sempre ha pagato: Textor ha cercato di investire molto sui giovani, cedendo, allo stesso tempo, calciatori quotati soltanto per provare a rispettare quelle restrizioni che gli organi federali hanno imposto da diversi mesi a questa parte. Adesso bisogna trovare quella liquidità necessaria per far sì che l’era Textor al Lione non sia ricordata come totalmente fallimentare.
A cura di Federico Calabrese